Scrivere, scrivere…e ancora scrivere!

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Dopo aver visto, nell’articolo precedente, come si possa scrivere di tutto (o detta alla Stephen King “potete scrivere quel cazzo che vi pare”) in questo articolo parlerò di un concetto banale ma che è già un primo spartiacque per coloro che intendono passare le loro noiose giornate a battere su una tastiera.

E’ un concetto che deve essere completamente sposato da chi ha intenzione di scrivere sul serio. Attenzione però: quando dico scrivere sul serio non intendo coloro che sperano di fare della scrittura la loro principale fonte di sostentamento (anche se tutti coloro che scrivono ambiscono a ciò) ma intendo coloro che vogliono scrivere, punto e basta.

Il concetto è questo: se volete scrivere, dovete scrivere.

L’articolo potrebbe anche finire qui, perché giuro che c’è ben poco, o nulla, da aggiungere. Ma se davvero concludessi in questo modo probabilmente rischierei il linciaggio mediatico, quindi vediamo di dare una veloce spiegazione.

Farò un esempio per farvi capire meglio cosa intendo dire: ora tu stai leggendo quello che io sto scrivendo, giusto? Bene, tutto il tempo che stai dedicando alla lettura di questo articolo è tempo che potresti dedicare alla scrittura…proprio perché se vuoi scrivere, devi scrivere. Devi abbandonare la falsa speranza che qualcuno ti possa insegnare a scrivere o lo possa fare al posto tuo. I manuali di scrittura creativa o i vari corsi che puoi trovare in giro per tutte le città d’Italia, non ti insegneranno mai a scrivere. Al massimo saranno in grado di darti alcune nozioni base che ti permetteranno di scrivere meglio, ma non qualcosa di più (e lo dico con cognizione di causa visto che, tra corsi e manuali, ho speso un piccolo patrimonio). 

Non prendetemi per pazzo, io ho impiegato diversi anni per capire questo semplice concetto. Se volevo scrivere, dovevo scrivere. Il mio errore, e penso l’errore comune di chi si avvicina al mondo dello scribacchino, è quello di cullarsi all’idea di poter scrivere, di credere di stare scrivendo oppure, ancora peggio, pensare di avere in testa un miliardo di idee ma non trovare mai il tempo per poterle mettere su carta.

Cazzate, come erano cazzate le scuse che dicevo a me stesso tempo addietro.

Se una persona vuole scrivere, perché sente di volerlo fare, allora il primo passo e mettersi a scrivere, costantemente e, se è possibile, tutti i giorni.

comescrivererecensioneiQuesto concetto è così difficile da assimilare per un motivo valido, non crediate che l’argomento sia così semplice (altrimenti non avrei dedicato tempo e fatica per la stesura di questo testo). Dicevo, tutta l’incapacità di far proprio un concetto così semplice deriva dal fatto che la scrittura, come qualsiasi forma d’arte dove sia presente l’elemento creazione, è faticosa, terribilmente faticosa. Se non siete abituati a scrivere vi accorgerete subito che dopo qualche battuta, dopo qualche frase buttata lì, il vostro cervello si ribellerà a quello sforzo e comincerà a tentarvi con mille subdoli trucchi piuttosto che farvi continuare con quel suplizio. Sarete tentati di guardare il cellulare, la vostra pagina facebook, oppure vi verrà voglia di accendere il televisore o, nel minore dei mali, di continuare la lettura del vostro libro preferito. Comunque sia, il vostro corpo si ribellerà. E non pensate di essere diversi dagli altri: è un fatto certo, sarete continuamente indotti a smettere di scrivere.

Per questo, prima di parlare di narratore, punto di vista, prima o terza persona, flashback o flashforward e tutti gli altri trucchi del mestieri, bisogno prima di tutto…farsi il fiato.

Dimenticate per un attimo di essere dei futuri Baricco o Tom Clancy (scegliete voi i nomi che ritenete più idonei) ed immaginate di svegliarvi una mattina e voler partecipare alla maratona che si terrà a New York il prossimo anno. Non avete mai corso in vita vostra ma avete questo sogno nel cassetto, ossia quello di percorrere il ponte di Brooklyn con le vostre scarpette nuove ai piedi. Bene, come pensate di poter affrontare i 41 km previsti dalla maratona? A meno che non vogliate prendere un taxi e barare clamorosamente, una persona sana di mente credo che programmerebbe un allenamento graduale capace di portarlo a coprire la distanza prefissata senza lasciarci le penne (o un polmone). Inizierà quindi correndo prima 10 minuti, poi 20, poi mezzora. Magari dopo qualche mese arriverà a percorre 10 km senza fermarsi e dopo 10 mesi, avrà percorso per la prima volta la distanza di 41 km (prendendosi poi una settimana di ferie per riprendersi). L’obiettivo, che qualche mese prima sembrava impossibile, è diventato realtà.

Nella scrittura funziona esattamente allo stesso modo, proprio come nell’esempio dell’ipotetico runner.

Se pensate di buttarvi nella stesura di un romanzo senza aver scritto mai nulla rimarrete presto senza fiato: primo per la difficoltà nel saper padroneggiare un lavoro enorme come un romanzo, e secondo perché il vostro corpo, la vostra mente, non è ancora preparata ad un tale livello di concentrazione.

radioactive_by_andezigi-d33znlu2Vi posso dire come feci io qualche anno fa quando decisi, seriamente, di scrivere in maniera continuativa. Cominciai nel cercare di riempire una cartella al giorno, intendo scrivere 1800 caratteri giornalmente (l’equivalente di una cartella editoriale). Può sembrare poco ma se pensate di tenere questo comportamento per un anno intero, potreste, idealmente, trovarvi a fine anno con un manoscritto di quasi 400 pagine (non male eh?). Non era importane l’argomento, e non era importante avere un argomento fisso. Quello che mi interessava all’epoca, era arrivare a riempire un foglio di carta con la mia scrittura. All’inizio è stato difficile, non lo nascondo. Riuscivo si ad arrivare alla fine della pagina ma il tempo necessario per farlo poteva andare da un’ora ad un tempo illimitato. Sono passati circa 3 anni da allora e, bene o male, ho tenuto fede alla mia promessa ed ho sempre scritto qualcosa, ogni giorno. Oggi come oggi il mio obiettivo è quello di 1200 parole al giorno anche se mi sto accorgendo, con un pizzico di orgoglio, che da alcune settimane arrivo facilmente al mio obiettivo (forse è arrivato il momento di alzare ulteriormente l’asticella). Per darvi un’idea, invece, di come lavora un professionista, visto che prima ho nominato Stephen King lo porterò nuovamente come campione dato che è un perfetto esempio per l’articolo di oggi. Lui si impone, quando è alle prese con un nuovo romanzo, 2000 parole al giorno. Fate i vostri conti.

Quindi, ancora convinti di voler scrivere? Avete capito qual’è il concetto che sta alla base della scrittura? Si? Siete sicuri?

E allora perché state ancora leggendo?!?!

6 pensieri su “Scrivere, scrivere…e ancora scrivere!

  1. Una banalità che in realtà non lo è. La maggior parte degli addetti ai lavori dichiara che per imparare a scrivere sia necessario leggere molto. Leggere molto sicuramente non farà male, ma se vuoi imparare a scrivere devi scrivere. Non c’è dubbio.

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  2. Tanto banale che ho impiegato quasi un anno per capirlo eh eh.
    Sono d’accordo per quanto riguarda la lettura anche se devo dire che, quando una persona comincia a scrivere, comincia anche a leggere in modo diverso…non è più solo un passatempo ma diventa anche analisi e spunti per i propri “lavori”…

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  3. Il consiglio di allenarsi alla scrittura è ottimo (mi è piaciuta la similitudine con la maratona), ma non sottovaluterei l’importanza della lettura e dello studio, se si vuole distinguere tra un semplice “scrivere” e un “scrivere bene”.

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